CHI DECIDE A CHI VANNO I FINANZIAMENTI

L’IMBECILLITÀ DELLA SENIORITY
DECISORI NON PREPARATI E POTERE DEI CONSULENTI PIÙ O MENO ESPERTI

Mi occupo di politiche attive del lavoro. Un lavoro che serve a generare lavoro.
I tavoli più o meno bilaterali cui partecipo sono lo snodo operativo attraverso il quale persone che rappresentano interessi distributivi opposti dovrebbero prendere decisioni per aiutare imprese e lavoratori in questo momento (si tratta di un momento?) di crisi.

Ogni volta stupisco nell’osservare l’imbecillità della seniority.
Intorno a questi tavoli siedono i senior, quelli la cui competenza è data, indiscussa, di rendita, e gli junior, quelli operativi, quelli che raccolgono dati e non dovrebbero avere voce in capitolo.
Ogni volta la stessa dinamica: i senior si presentano impreparati, mentre gli junior sono sempre ferratissimi, hanno approfondito leggi, vincoli, particolari, limiti, ma soprattutto si sono fatti domande sulle opportunità.

Dopo i saluti di rito, inizia la solita parodia.
Mentre i senior, quelli bravi, potenti e rappresentativi, partono con dichiarazioni di principio tanto generiche quanto irrealizzabili, gli junior iniziano a distribuire dossier molto molto tecnici e ben confezionati, scritti ovviamente in burocratese e totalmente incomprensibili. Pieni zeppi di dettagli con un’ineccepibile coerenza interna, cui manca totalmente la visione di insieme.

La parodia ha un tempo, il tempo di lasciare la sala a un’altra rappresentazione. Prima di alzarsi, i senior deliberano attività e politiche sulla base di dati e informazioni filtrate da chi, tecnicamente preparatissimo, non ha la benché minima idea del senso e degli impatti delle decisioni.

Cari senior, perché non scendete dal vostro piedistallo di rendita e non vi preparate un pò di più la prossima volta che vi chiamano a decidere sul destino degli altri? Cari junior, siamo nelle vostre mani.
Oggi siete più determinanti di quanto ci vogliano far credere. E questo mi spaventa un po’.